A quattro anni dalla pubblicazione dell’album d’esordio, i Suck my Blues sono tornati sulla scena musicale con “Rebirth”, un progetto dal sound decisamente forte e variegato, dalle tinte blues, rock ed elettro. Un lavoro musicalmente e umanamente importante per Cafiero (all’anagrafe Salvatore Cafiero, voce e chitarra), Tonio Longo (basso), Filippo Longo (batteria) e Michele D’Elia (elettro synth).
Come è avvenuto il processo creativo di “Rebirth”?
L’album nasce dalla notevole forza generata dal dolore per la morte improvvisa di Jessy Maturo, il cantante dei Super Reverb. Abbiamo lavorato intensamente per due mesi con l’intento di realizzare un disco che rispecchiasse la nostra anima rock blues, i nostri gusti e le personali tendenze.
Qual è il trait d’union dell’album?
Il senso di libertà e il desiderio di esprimersi senza limiti. Le radici blues, la chitarra che caratterizza molto il sound.
Com’è nata la collaborazione con l’autore Gianni Montanaro?
Tempo addietro, Gianni Montanaro aveva espresso il desiderio di collaborare con il gruppo e in occasione della realizzazione dell’album è avvenuto il sodalizio artistico. Abbiamo trovato grande ispirazione suoi testi.
Come definite il rapporto con il vostro strumento musicale?
E’ una connessione viscerale, è come se gli strumenti fossero parte del nostro corpo.
Inizialmente avevate scelto di lanciare il progetto solo in formato fisico, cosa vi ha spinto alla pubblicazione in digitale?
Il nostro intento era quello di spronare la gente a riscoprire il fascino dell’acquisto di un disco in formato fisico, volevamo in un certo senso anche preservare il suono richiamando l’attenzione per la musica dal vivo. Obiettivo raggiunto: le copie dell’album sono terminate in breve tempo e la prima parte del “Rebirth Live Tour 2018” ha registrato un elevato numero di partecipanti. Non immaginavamo che con la nostra musica inedita avremmo potuto destare tanto interesse e, per soddisfare la numerosa richiesta da​
parte del pubblico, abbiamo deciso di essere presenti anche sulle piattaforme digitali.
Con quale artista o gruppo vi piacerebbe collaborare?
Siamo aperti ad ogni tipo di collaborazione. Se c’è la giusta connessione, l’atmosfera adatta per creare qualcosa di nuovo insieme, sono gradite le collaborazioni, indipendentemente dallo stile.
Un sogno da realizzare?
Un tour al di fuori dell’Italia, nell’intera Europa, in America, in tutti i luoghi in cui c’è l’opportunità di fare musica.