Fabio D’Amato torna con il nuovo singolo “Vertigo”

Redazione

A distanza di pochi mesi dall’uscita del suo album “Essential Songs3” e dei suoi due brani “Battle of love” e “Missing Hugs”, Fabio D’Amato torna con il suo nuovo singolo “Vertigo”, in cui propone di nuovo un tema attuale, manifestando quella forte attenzione alla bellezza della vita che già ha caratterizzato altri suoi lavori.

“Vertigo” è accompagnato da un emozionante videoclip in anteprima su SkyTg 24, per la regia di Doni Rawan, in cui è protagonista l’uomo contemporaneo che, immerso in una società che impone obiettivi sempre meno a misura d’uomo, non riesce ad apprezzare come dovrebbe la meraviglia della Natura, la giusta importanza alle piccole cose.

Solo quando ci si ferma ad osservare la bellezza di ciò che ci circonda, si riesce a far nascere in maniera spontanea, quel sentimento di vertigine che ci fa sentire vivi.

Il singolo è caratterizzato da un mood essenziale in cui la melodia principale, creata dalle note di piano, trascina lo spettatore verso una dimensione molto intima, quasi onirica, per poi lasciare spazio a un tappeto di synth elettronico in cui troviamo accordi sospesi e suoni creati appositamente per creare quella sensazione di vertigine. Il culmine dell’emozione è raggiunto quando torna protagonista la melodia originaria, accompagnata da un tappeto di archi fino alle ultime note a chiudere l’emozione della vertigine, ma ne abbiamo parlato meglio con Fabio…

Come nasce il tuo nuovo singolo “Vertigo”?

Vertigo nasce dalla necessità di comunicare quell’attenzione verso la vita, la sua bellezza e tutto quello che ci circonda.

Siamo sempre molto presi dalla quotidianità della vita, dal suo scandire attraverso le nostre paure, rabbia, angoscia, insomma tutto quello che quotidianamente stressa la nostra anima, tanto che dimentichiamo la bellezza della vita, delle piccole cose, della stessa natura che spesso ci supporta con le proprie risorse, ci accarezza, ci sostiene e ci fa capire di essere vivi, di sentire quella forza della vita che abbatte ogni difficoltà.

Ti va di raccontarci qualcosa in più sul video?

Il video vuole rappresentare le emozioni che l’uomo moderno prova durante la propria esistenza: l’attrice Vita è stata molto brava ad esprimere attraverso il proprio volto la sofferenza di una vita, un vita qualsiasi. Poi però di colpo si accende quella luce che ognuno di noi ha dentro, quel sentimento che ci fa volare, sperare, vivere, e quindi

parte quel sentimento di vertigine positiva che ci fa comprendere la bellezza di quello che abbiamo intorno, il vento tra i capelli, la natura, il sole, tutti luoghi che spesso la nostra mente dimentica di contemplare.

Parlaci della nuova collaborazione con Doni Rawan

La collaborazione con Doni è davvero una grande esperienza artistica: dopo aver lavorato con lui per “Power” ho fatto sentire al regista il brano e così è nata nuovamente la collaborazione.

Lui è davvero molto bravo a cogliere quei dettagli delle note, quei paesaggi che ci avvicinano alla natura, quelle emozioni forti che ognuno di noi può provare.

Fantastico lavorare con Doni !

C’è un artista in particolare al quale ti ispiri?

Mediamente io mi avvicino più ai brani che agli artisti stessi, mi affeziono alle colonne sonore, alle canzoni. Diciamo che rimanendo sulla composizione apprezzo moltissimo Einaudi, ma ascolto davvero tutto, anche la trap!

Mi piacerebbe invece molto lavorare sulle grandi produzioni di film, ecco, penso di essere in grado di poter dare la mia impronta, mi piace molto mettere insieme musica ed immagini.

Cosa ne pensi del panorama musicale italiano attuale?

In Italia e in tutto il mondo sono cambiati radicalmente i metodi di distribuzione, di produzione, di comunicazione. Ormai la musica (per fortuna e purtroppo insieme) è sempre più “liquida” e viene ascoltata sempre più in streaming, nei digital store (Spotify, Apple music, Amazon musica, etc..).

Questo permette di essere distribuiti ovunque nel mondo, è una grande opportunità; per contro, però, chiunque può diffondere qualsiasi cosa, anche poco qualitativa: con l’avvento delle produzioni digitali è quasi più importante saper lavorare sul pc per “fare musica” che saper suonare o aver studiato uno strumento. Siamo in mezzo ad una bufera di produzioni di ogni tipo, genere e lingua, paradossalmente ci sono più produzioni che ascoltatori a momenti; diventa quindi difficile poter uscire fuori e farsi “notare”.

Progetti in cantiere?

Sicuramente mi piacerebbe scrivere un mio quarto album e altri singoli. Collaborare sempre con altri artisti è qualcosa sempre molto importante per me perché c’è quella cross contamination che fa bene all’anima.

Ho lavorato in questi ultimi periodi anche con la moda e con gli spot e adesso sono in trattativa per un documentario molto emozionante.