Dopo il successo di “Sogni di Periferia”, in attesa del nuovo album della band toscana Netri e i Laredo, arriva il nuovo singolo “Regina triste mai”, con un video in anteprima Sky Tg24 dal 1 dicembre. Un brano romantico, che vuol ridestare quella voglia di sognare di cui in questo momento storico abbiamo tutti bisogno…
Abbiamo fatto due chiacchiere con Riccardo Netri, frontman della band, per scoprire qualcosa di più sulle novità in arrivo.
Come nasce “Regina triste mai”?
“Regina triste mai” è una ballad, con un testo che esprime la nostra idea d’amore, senza scadere nello sdolcinato, con quella giusta punta di rock. Il concept è incentrato, infatti, sull’idea di bellezza, forza e dolcezza che ogni uomo vede nella donna di cui è innamorato: una “regina” nella normalità della vita di tutti i giorni, che non deve compiere necessariamente azioni straordinarie. Troppe volte vediamo sottolineare l’eccezionalità di imprese compiute da donne, che se avessero come attori degli uomini non farebbero altrettanta notizia, è proprio questo quello che il testo vuol sottolineare: la forza dell’essere donna anche e soprattutto nella normalità. In questi tempi in cui siamo bombardati da aggressività e violenza, volevamo lanciare un messaggio di positività e di forza che solo l’amore può donare, per aiutarci a resistere ed andare avanti.
Abbiamo voluto riprendere questo concept nel videoclip, per la regia di DEORB Film, che racconta una bella favola d’amore: una coppia si perde, in seguito ad un naufragio, ma continua a viversi nei ricordi e arriva a ritrovarsi dopo tanto, quando lei, avanti negli anni, riceve il messaggio nella bottiglia del suo amato; una storia romantica che vuol condurre lo spettatore in un mondo di magia e di sogno. E sognare fa bene e aiuta a non perdere la speranza…
Quali sono le novità del nuovo album che uscirà tra poco?
In primis la collaborazione con l’etichetta PMS Studio di Raffaele Montanari, ma soprattutto un importante “ritorno”, nella formazione dei Netri e i Laredo dello storico chitarrista Andrea Ramacciotti, con noi dai tempi dei Deadly Tide.
Come avete trascorso i due anni della pandemia
L’esplosione della pandemia Covid-19 ha sconvolto il mondo, tutto si è fermato, provocando una crisi mondiale, c’è chi forse ha provato a far scordare ed a scordarsi della musica, e dell’indotto musicale, ma lei ha resistito, tutti i musicisti hanno resistito e rilanciato al mittente la palla. Abbiamo resistito cantando dai balconi, dai balconi, provando a fare show in streaming, abbiamo provato a reagire ad un settore discografico ormai allo sbando. Ma la musica è un collante sociale e ci ha comunque aiutato a resistere fino alla così detta ripartenza. In questo periodo di fermo obbligato, abbiamo perfezionato lo studio del nostro strumento, io per esempio ho studiato, da autodidatta, la tastiera che mi è stata molto utile nelle composizioni e nel buttar giù idee per nuove canzoni. Poi con la ripartenza e con la “liberazione” graduale siamo riusciti seppur con molte difficoltà a trovarci in studio e a dare un senso a tutto quello che avevamo scritto e fatto durante la nostra prigionia e sono venute fuori un po’ di brani tra i quali dover scegliere per dar forma al nostro secondo album in studio.
Progetti futuri?
Ovviamente stiamo preparando tutto per l’uscita dell’album, che sarà pubblicato nel 2022; ci piacerebbe accompagnare la promozione con tanti live e tornare al contatto con il pubblico che ci è mancato in questi anni di emergenza.
Foto: Chiara Sardelli
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