“Il primo bacio sulla Luna” di Marino Alberti: quando dire ciò che si prova diventa un atto di coraggio

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“Il primo bacio sulla Luna” di Marino Alberti: quando dire ciò che si prova diventa un atto di coraggio

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Negli ultimi mesi linguisti, psicologi e analisti del digitale stanno segnalando una tendenza sempre più evidente: nelle relazioni ci si parla molto, ma ci si dice poco. Le frasi arrivano in ritardo, le intenzioni vengono diluite, la chiarezza rimandata. Un comportamento trasversale alle età, ma particolarmente marcato nelle generazioni cresciute dentro la comunicazione continua, dove il contatto è costante ma l’esposizione emotiva resta fragile. In questo contesto si inserisce “Il primo bacio sulla Luna”, il nuovo singolo di Marino Alberti, cantautore e polistrumentista con oltre 2,5 milioni di stream e una carriera costruita tra grandi palchi e collaborazioni di rilievo.

Ascolta su Spotify.

La difficoltà di dire ciò che si prova

Le analisi più recenti sulla comunicazione affettiva descrivono una difficoltà crescente nell’esprimere sentimenti e intenzioni in modo diretto. Non è assenza di emozioni, ma esitazione nel renderle esplicite. Si preferisce restare in una zona intermedia, dove nulla è davvero dichiarato e tutto resta potenzialmente reversibile.

“Il primo bacio sulla Luna” non racconta l’innamoramento in sé, ma il momento esatto in cui una persona decide di smettere di orbitare attorno alle proprie difese e sceglie di raccontarsi all’altro in totale trasparenza. Una scelta che appare naturale sul piano teorico, ma che nella pratica contemporanea è sempre meno scontata.

La Luna come spazio simbolico della chiarezza

La scena da cui parte il brano, un bacio “sulla Luna”, non è un artificio narrativo ma una dichiarazione di intenti. È il luogo simbolico in cui si interrompe l’abitudine a tenere tutto in sospeso e si accetta il rischio di essere leggibili, prima con sé stessi e poi con l’altro.

Il verso centrale del brano, “Non c’è mistero se quello che provi è vero”, racchiude l’intero orientamento della canzone. Un’affermazione controcorrente in un tempo che spesso premia la distanza come forma di autodifesa e considera la trasparenza un’esposizione eccessiva. Qui, invece, la chiarezza diventa una presa di posizione, non una debolezza.

La Luna, da sempre luogo di proiezione nell’immaginario collettivo, assume una funzione precisa: rappresenta ciò che appare irraggiungibile finché qualcuno non decide di oltrepassare il limite. Dall’antichità all’allunaggio, la Luna ha incarnato desiderio, promessa, possibilità. Nel brano di Alberti diventa lo spazio in cui le parole non devono attendere il momento ideale per essere pronunciate.

Sottrarsi alle corazze quotidiane

Un altro elemento centrale del singolo è la rinuncia volontaria alle corazze emotive che spesso indossiamo per proteggerci. “Il primo bacio sulla Luna” racconta cosa accade quando l’incertezza smette di filtrare ciò che si prova davvero e la cautela non è più una forma di difesa, ma un ostacolo alla relazione.

La scrittura di Alberti entra in questo territorio senza idealizzazioni. Il partner non viene mitizzato né trasformato in figura simbolica astratta, ma restituito nella sua dimensione quotidiana, fatta di dettagli, esitazioni e imperfezioni. È proprio questa concretezza a rendere il sentimento credibile e riconoscibile.

Nel testo compaiono immagini ricorrenti nella poetica dell’artista, come i crateri, i ricami sui muri, la Luna “cucita sul petto”, che contribuiscono a delineare un contesto generazionale preciso: una generazione che alterna slanci immediati a ritirate improvvise, che chiede chiarezza ma spesso fatica a sostenerla quando arriva.

Un percorso artistico in maturazione

Dal punto di vista musicale, “Il primo bacio sulla Luna” si muove con essenzialità e attenzione al dettaglio. L’arrangiamento accompagna la parola senza sovrastarla, lasciando spazio al testo e al suo significato. È un ulteriore passo in un percorso che negli ultimi anni ha mostrato una maturazione evidente, anche nel modo in cui Alberti inserisce la propria scrittura all’interno del dibattito contemporaneo sulle relazioni.

Il brano anticipa nuove tappe del progetto discografico dell’artista, che continuerà a esplorare la stessa direzione: osservare le ombre, i tentativi di chiarezza, l’equilibrio costante tra il bisogno di proteggersi e il desiderio di essere compresi.

Nel dibattito attuale sulle forme della comunicazione affettiva, “Il primo bacio sulla Luna” offre un punto di osservazione che coincide con molte analisi sociologiche e psicologiche: il momento in cui la cautela smette di essere protezione e si trasforma in distanza.

Biografia

Marino Alberti è un cantautore e polistrumentista italiano. Con una lunga gavetta alle spalle, ha calcato alcuni dei più importanti palchi italiani, aprendo i concerti di artisti come Loredana Bertè, Emma Marrone, Patty Pravo, Teatro degli Orrori, P.F.M., Paolo Tofani (Area), Aida Cooper, Viola Valentino, Little Tony, New Trolls, Fausto Leali e Drupi. Ha collaborato con musicisti e interpreti di livello nazionale e internazionale e ha composto brani per altri artisti. Le sue performance live rappresentano uno dei tratti distintivi del suo percorso, grazie a un forte rapporto con il pubblico e a un’intensa capacità comunicativa che rende ogni concerto un’esperienza emotiva condivisa.

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