“Perché leggere i classici”… Titolo inconsueto ma bello che non appartiene a drammaturgia codificata ma che esibisce un’operazione simbolica e affascinante, ben accolta dal pubblico-lettore. Spettacolo teatrale che riattiva nella memoria- se ancora ce ne fosse bisogno- il genio letterario di Calvino.
In proscenio compare /appare Francesco Montanari che fa il medium tra Calvino e il pubblico-lettore. Showman, presentatore,interdittore, Montanari sa guidare il pubblico verso una direzione nuova: saper ascoltare . Questo significa che il pubblico non è solo passivo spettatore: chi ,dopo aver visto lo spettacolo, non si è recato in libreria?
Perché rileggere Calvino e i geni letterari ?Per la cura dello spirito, dell’intelletto, della memoria e della creatività : ecco le risposte alla questione iniziale!
Zona scenica multimediale
L ‘intervista anni ottanta di Calvino, con il tono di voce cadenzato e il linguaggio erudito dello scrittore, risuona in teatro poeticamente. All’epoca l’immagine televisiva occupava lo spazio che oggi occupa il web .
Zona Teatrale
Il personaggio di Calvino- scrittore (Giammarco Saurino )legge ad alta voce i passi delle sue opere. Questo personaggio interagisce con Francesco Montanari, con battute di spirito e tempi comici. Un spettacolo coinvolgente e didattico.
“Perché leggere i classici”
di Italo Calvino
con Francesco Montanari e
Giammarco Saurino
regia di Davide Sacco
Scene Luigi Sacco Luci Francesco Bàrbera
Assistente alla regia Giorgio Gafforio /Organizzazione Ilaria Ceci
