A ben leggere già dal titolo”SpettAttori”di Michael Frayn si tratta di un sintagma accattivante che coniuga due elementi dell’evento teatrale: gli spettatori e gli attori.

Come dice in proscenio, il sempre bravo Pino Strabioli “Non se ne può più del teatro nel teatro” e cita  Pirandello e Shakespeare….

Son d’accordo con lui pensando a chi ne fa un uso sbagliato- in alcuni casi un abuso- senza alcun ritegno.

Nello spettacolo SpettAttori questo rischio non si corre: il metateatrale è spinto (dall’autore in primis e dalla regia poi) in una dimensione surreale, dove i ruoli  in scena si confondono, sdoppiandosi, triplicandosi.

Da bravo atleta della scena Strabioli vorrebbe smarcarsi dal ruolo di personaggio interpretando un esterno regista deus ex machina : è pur vero che anche lui è personaggio poiché calca il palco.

Il complimento che indirizza ai suoi “attori” è : cani, cani, cani. Questo perché non recitano il suo copione… Che cosa accadrà dunque?

I personaggi

Ogni personaggio rappresenta una tipologia: il giovanotto con il ragazzino suo alunno, la signora (chiamata vecchia dal ragazzino) con sua madre, una coppia clandestina e fedifraga che si nasconde e una coppia che litiga con un lui narcolettico.

I poveretti sono “duplici” perché sono contemporaneamente personaggi spettatori che guardano verso un pubblico (da alcune battute ambigue ci si sente tirati in ballo, come dire, sarò io quella brutta con la giacca così, sarà in platea veramente un tipo con il maglione rosso) che comunque è nella loro proiezione visiva e personaggi che fanno gli attori.

Quando finisce la funzione-di quelli che guardano, scocca l’intervallo (intervallo per loro non per noi). A dire il vero il lato comico si trascina da un parlare tra le fila della platea a luce fioca quando uno zittisce l’altro…Ora che il regista dalla balconata ha dato lo stop, gli attori-spettatori conversano tra loro e s’intrecciano in modo esilarante destini, funzioni, battute, baruffe.

Operazione complessa

Sebbene si avvalga dell’opera geniale dell’autore di Rumori Fuori scena-la messa in scena  si dipana quando il regista-nel regista (Strabioli) scende sul palco e ricorda agli spettattori  che sta per cominciare il “debutto”.  Da quel momento tutti vanno fuori sincrono: le battute da dire dopo sono dette prima…insomma un putiferio.

Il collante di questa commedia brillante è la bravura e il talento degli interpreti.

La regia di Pino Strabioli si avvale di un meccanismo perfetto per tempi e  sapiente improvvisazione.

Insomma c’è da sorridere e da ridere, in un continuo andirivieni tra quel che è happening (e poi non più) e quel che resiste (come amo ultimamente dire) di là da una quarta parete, che forse, non piace più a nessuno.

Titoli di Coda

SpettAttori

Di Michael Frayn

Regia di Pino Strabioli

Con Pino Strabioli, Orsetta De Rossi,Luca Ferrini

E con

Alessandra Ferro, Alberto Melone,Lucia Tamborrino,Luca Staiano,Chiara Vinci,Stefano La Cava,Andrea Verticchio,Chiara Ricci.

Produzione ALT ACCADEMY

TEATRO VITTORIA/ATTORI & TECNICI