La miniserie tv La  Regina degli scacchi( titolo originale The Queen’s Gambit-traduzione  in italiano di Gambit è Gambetto e si riferisce ad un’ antica apertura scacchistica) è tratta dal romanzo omonimo dello scrittore Walter Tevis.

La trama del romanzo è imperniata sulla figura di   Beth Harmon, una giovane orfana con la fervente passione per gli scacchi. Pare che le   vicissitudini di Beth siano ispirate alla figura   dello   scacchista americano Bobby Fischer, genio degli scacchi che affrontò in piena guerra fredda, i rivali russi.

I  due personaggi hanno in comune  lo studio intenso e l’ abuso di alcool.

Il tema affrontato nel film tv.

Perché piacciono tanto gli orfani?

Forse perché non si commiserano della propria esistenza, lottano contro tutto e tutti, superando immani prove : il riscatto sociale ed umano   non sempre, però ,avviene grazie ad un talento nascosto. Se l’orfano è anche talentuoso il personaggio è doppiamente  affascinante ed incisivo.

Beth può contare solo se stessa, se vuol diventare campionessa del mondo, di scacchi. Ad un certo punto e precocemente, la sua caparbietà viene premiata. La vita tetra e deprimente dell’orfanatrofio, risplende d’improvviso di una  fiamma che arde…si accende il  fuoco sacro per un’ arte, che era solo  per grandi talenti, maschili.

Beth vede in anticipo i movimenti delle pedine sulla scacchiera, come un matematico vede la soluzione di una formula ( molti sono gli esempi nel cinema).Ecco  che  sul  soffitto del grande stanzone dormitorio, compaiono le pedine, la  scacchiera….È una visione che   accompagnerà Beth  per tutta la vita…Cosa c’ è di più poetico ed emozionante  di   un sogno infantile che si sta realizzando?

Il punto sulla miniserie tv e di molte altre serie in voga

La miniserie e le serie tv, in genere, sono molto seguite ed amate. Il fatto che siano disponibili in tempo “ reale”, ovvero si possa andare avanti e indietro nella visione delle sequenze, non è elemento di disturbo.

Semmai la visione della serie dà il senso di una massima   narrativa’, come se tutto il racconto fosse infinito e nello stesso tempo sospeso ( vi sono spesso due o più serie diverse, con altrettanti episodi).Anche lo sviluppo dei personaggi può  contare su una maggiore evoluzione.

Ciò avviene nelle   trilogie dei film, quando i personaggi si evolvono , fra un film e l’ altro.

Nella  miniserie, però ,se non si vuole perdere il filo ,l’ organicità delle sequenze, lo stile, le ambientazioni, devono essere coerenti con l’insieme degli episodi, così che lo spettatore li percepisca come “ parti” di film. In questo nostro caso, La regina degli scacchi non corre il rischio di frammentarsi, grazie ad una sceneggiatura di “ ferro”,  al carisma e  la bellezza dell’ interprete principale (Anya Taylor Yoy). Taylor è capace d’ interpretare le  diverse età di Beth, con grande disinvoltura. Grazie  ad una costruzione del personaggio ben congegnato, alla fine, siamo noi Beth, la Regina degli Scacchi,  Beth, l’ ex orfana povera e abbandonata, che si muove ad ampie falcate verso vittorie future. Che metamorfosi dalla  triste e solitaria bambina che imparava il gioco degli scacchi nello scantinato, guardando il custode Shaibelalla ,nei primi episodi, alla volitiva adolescente, finalmente adottata da una famiglia nel Kentucky.

L’ introversa   Beth crea un bel legame con Alma,   sua nuova  madre. In fuga dal grigiore, dall’ abbandono, non è più sola. Anche i suoi ex rivali, stracciati in poche battute, diventano compagni di lotta: studiano per lei centinaia di mosse che fanno parte del repertorio dei più grandi scacchisti del mondo.

Insomma la storia di Beth va in crescendo e da   aspirante campionessa di scacchi diventa   campionessa vera , passando   attraverso il tempo di  un’intera generazione.

Gli episodi   del film rendono viva e credibile   la vita  pubblica e privata degli scacchisti. Un mondo, per molti inedito, fatto  di sacrifici, attese ,vittorie e sconfitte. Paragonabile a quello degli sportivi o degli artisti( si pensi a quanta cinematografia esiste a riguardo).

Beth al  culmine del suo successo, si rende conto di essere cambiata: tempo del primo  anticonformismo giovanile, dei primi amori, ma anche dell’inquietante guerra fredda tra  americani e sovietici. E proprio questo aspetto sarà lo spunto che il sagace sceneggiatore userà per spostare le vicende verso le fredde terre russe: la protagonista rappresenterà simbolicamente  il suo paese nella sfida delle sfide. Il tempo filmico si snoda  in modo semplice, è  vero, ma il ritmo è appassionante. La regia si affida alla bravura di tutti gli interpreti, soprattutto  a quella di Anya Taylor-Joy, agli effetti speciali  ben riusciti, alla fotografia.

Una trama convincente anche per i campioni del mondo di scacchi, di oggi, seppur  con qualche critica per un uso, forse troppo esclusivo, di personaggi maschili. In realtà vi sono state  scacchiste  celebri come Judit Polgar  e Vera Menchik. Ma in La Regina degli scacchi c’ è solo lei, Beth.

La Regina degli scacchi 

Titolo originale  the Queen’s Gambit

Paese Stati Uniti D’America

Anno 2020

Formato miniserie tv

Genere drammatico

Puntate 7

Durata 47 minuti a puntata

Lingua originale: inglese

Ideatore

Scott Frank, Allan Scott

Regia

Scott Frank

Soggetto

Walter Tevis (romanzo La Regina degli scacchi)

Sceneggiatura

Scott Frank

Interpreti e personaggi

Anya Taylor-Joy interpreta Beth Harmon, la giovane giocatrice di scacchi che è determinata a diventare un Gran Maestro.

Isla Johnston, interpreta la giovane Beth Harmon.

Annabeth Kelly, interpreta Beth a cinque anni.

Bill Camp, interpreta Mr. Shaibel, il custode della Methuen Home for Girls, che ha insegnato a Beth a giocare a scacchi.

Moses Ingram, interpreta Jolene, una compagna orfana della casa dei Methuen.

Christiane Seidel, interpreta Helen Deardorff.

Rebecca Root, interpreta Miss Lonsdale.

Chloe Pirrie, interpreta Alice Harmon, la madre biologica deceduta di Beth.

Akemnji Ndifornyen, interpreta Mr. Fergusson.

Marielle Heller, interpreta Mrs. Alma Wheatley, che con il marito Allston ha adottato Beth quando era ancora adolescente.

Harry Melling, interpreta Harry Beltik, un amico e uno degli avversari di Beth nel Kentucky.

Patrick Kennedy, interpreta Allston Wheatley, marito di Alma e padre adottivo separato di Beth.

Jacob Fortune-Lloyd, interpreta Townes, un compagno di scacchi per il quale Beth sviluppa un amore non corrisposto.

Thomas Brodie-Sangster, interpreta Benny Watts, un amico e uno dei principali avversari di Beth.

Marcin Dorociński, interpreta Vasily Borgov, il giocatore di scacchi campione del mondo russo e il più agguerrito avversario di Beth

Montaggio

Michelle Tesoro

Musiche

Carlos Rafael Rivera

Produttore

Marcus Loges, Mick Aniceto

Produttore esecutivo

William Horberg, Allan Scott, Scott Frank

Casa di produzione  Flitcraft Ltd, Wonderful Films

Distribuzione originale

Data    dal 23 ottobre 2020

Distributore   Netflix 

Trama CON SPOILER

La  Regina degli scacchi  inizia in un orfanotrofio femminile dove Beth incontra Jolene, una ragazza vivace e amichevole di qualche anno più grande di Beth; Helen Deardorff, la donna che gestisce l’orfanotrofio; e il signor Shaibel, il custode dell’orfanotrofio, che impartisce a Beth le sue prime lezioni di scacchi. Come era comune negli anni ’50,[4] l’orfanotrofio distribuisce quotidianamente pillole tranquillanti alle ragazze, il che si trasforma in una dipendenza per Beth. Pochi anni dopo, Beth viene adottata da Alma Wheatley e suo marito da Lexington, Kentucky. Dopo essere stata adottata e nella sua nuova casa, Beth decide di iniziare a partecipare a tornei di scacchi. Vince molte partite venendo notata da altri e sviluppa amicizie con diverse persone, tra cui Harry Beltik, Benny Watts e Townes. Lungo la strada, mentre continua a vincere partite e diventa più famosa, diventa anche più dipendente da droghe e alcol, e inizia a perdere il controllo della sua vita.

Tuttavia alla fine sconfigge il campione del mondo di scacchi russo a Mosca in una partita spettacolare, in cui lei effettivamente gioca un gambetto di donna. Il suo trionfo ha vari livelli simbolici: un giocatore di scacchi americano sconfigge un grande maestro russo; una donna molto giovane sconfigge un uomo più anziano; e infine, Beth Harmon non diventa campionessa mondiale nel mondo degli scacchi dominato dagli uomini come una combattente solitaria, ma alla fine gode del riconoscimento e del sostegno di diversi colleghi maschi di alto rango.