In radio dal 18 giugno 2021, Stefano Colli torna con un nuovo singolo “Mozambico”, secondo estratto dall’album “Aquiloni” con la partecipazione della storica vocalist di Lucio Dalla, Iskra Menarini, accompagnato da un divertente opera di Carlo Montanari, (https://youtu.be/T6WOO8S2KL0,
Un brano leggero, elettronico latin-pop-dance contaminato da strumenti acustici, che racconta la storia di un’estate, tra amori “social”, libertà ritrovate e sentimenti contrastanti…
Ne abbiamo parlato con Stefano, per qualche curiosità in più…
Raccontaci com’è nato “Mozambico”
Avevo voglia di uscire dalla mia “comfort zone” e di mettermi in gioco ricorrendo ad uno stile e a sonorità diversi da ciò che interpreto e scrivo di solito. Il mio produttore artistico, Giancarlo Di Maria, ha accolto la sfida e mi ha proposto una melodia che aveva in mente, poi io e Rebecca Pecoriello, talentuosissima cantautrice che ha collaborato a diversi brani del mio album, abbiamo completato l’opera passando pomeriggi interi su Skype per accorciare la distanza Bologna-Pescara. Ciliegina sulla torta: la meravigliosa ed inconfondibile voce di Iskra Menarini, storica vocalist di Lucio Dalla! Ho avuto la fortuna di conoscere Iskra quando ero molto giovane, di seguirla in tournée ed affiancarla su palchi importantissimi. Mi ha insegnato tanto e ci tenevo che la sua voce mi accompagnasse anche in questa tappa per me molto importante: il mio primo vero e proprio progetto discografico.
Come mai la scelta di inserire nel videoclip le scene di ballo più famose della storia del cinema?
Da grandissimo appassionato di cinema quale sono, mi caricava troppo l’idea che a ballare sulle note di “Mozambico” fossero Stanlio e Ollio, John Travolta, Emma Stone in persona. Grazie alla creatività di Carlo Montanari è stato possibile! Abbiamo estrapolato alcune delle scene più iconiche della storia del cinema da oltre 200 film. Dovete assolutamente andare a vederlo!
Come sappiamo ti sei avvicinato al mondo della musica da giovanissimo, partecipando a molti programmi televisivi importanti, ma che consiglio di dare ad un ragazzo agli esordi?
Mi sentirei di consigliargli di cercare di essere il più curioso possibile, cercare la propria “urgenza”, documentarsi, leggere, guardare film, conoscere storie, guardarsi attorno, anche semplicemente fuori dalla finestra. Perché l’arte è davvero ovunque, ne siamo circondati ogni giorno. Di mettersi in discussione, sperimentare, contaminarsi, perché più stimoli riceviamo dal mondo esterno, da ciò che è “altro” rispetto a noi, più siamo in grado di trattenere elementi importanti per la formazione della nostra identità artistica e non solo.
Quali sono i tuoi progetti in cantiere?
Finalmente sembra che anche il nostro settore possa tornare a credere nella possibilità di una progettualità concreta e, per fortuna, tante nuove opportunità si stanno presentando. Ma non diciamolo ancora troppo forte, non si sa mai. Intanto non vedo l’ora di presentare dal vivo questo album a cui tengo moltissimo!
Ph. Riccardo Sarti
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