Nell’ultimo anno ha sbancato i concorsi di canzone d’autore. Ha vinto il Premio Bindi, il Premio Incanto, è stato finalista a Botteghe d’autore e pochi giorni fa si è aggiudicato ben tre riconoscimenti nell’ambito dello stesso concorso. A Musica Controcorrente si è aggiudicato il premio per il miglior testo, quello come miglior interprete (di una canzone di Pino Daniele, tema del concorso) e si è classificato al secondo posto nella categoria “inediti”.
Il suo primo album è piaciuto molto alla critica e al pubblico, i suoi live sono sempre più affollati, il suo singolo “Profili (a)sociali”, quello di “tutti al Pigneto col risvolto ai pantaloni” è diventato un tormentone.
Lui è Mirkoeilcane, al secolo Mirko Mancini, chitarrista e cantautore romano, classe ’86, dopo anni passati a suonare e scrivere testi e musica per altri ha “scelto di metterci la faccia” facendo uscire il suo primo lavoro discografico che porta il suo nome. Ma ora sta già lavorando al suo secondo progetto che, in parte, presenterà in anteprima domani a L’Asino che Vola, il locale che lo ha lanciato negli ambienti musicali romani e nazionali.
Se si chiede a Mirkoeilcane di parlare delle sue canzoni, risponde: “Trattano la banalità e la superficialità della società di oggi partendo dal mondo della musica [La Giuria], passando per la leggerezza dei rapporti affettivi [Scomodo], la scarsa individualità di ciascuno di noi [Profili (a)sociali], fino a paragonare la situazione della nostra nazione ad una barca che affonda mentre il capitano “se ne lava le mani” [A picco]”.
