Si è spento a Roma, all’età di 89 anni, Pippo Baudo. Con lui non scompare soltanto un volto della televisione, ma un intero capitolo della cultura popolare italiana. Per oltre mezzo secolo è stato il protagonista indiscusso dell’intrattenimento, capace di unire generazioni e di trasformare ogni programma in un evento collettivo.
Dalle origini siciliane al sogno romano
Nato a Militello in Val di Catania il 7 giugno 1936, Baudo si laureò in giurisprudenza prima di seguire la vera vocazione: lo spettacolo. Trasferitosi a Roma, inseguì con determinazione il sogno televisivo fino a diventare uno dei conduttori più amati e riconoscibili.
I primi successi: da Settevoci a Canzonissima
Il grande amore del pubblico arrivò negli anni Sessanta con “Settevoci”, un programma che segnò l’inizio della sua ascesa. Negli anni Settanta e Ottanta Baudo consolidò il suo successo con “Canzonissima”, “Fantastico” e soprattutto “Domenica In”, trasformando il pomeriggio televisivo in un appuntamento irrinunciabile.
Il recordman di Sanremo
Il Festival di Sanremo rappresenta il cuore della sua carriera. Tredici edizioni condotte, più di chiunque altro, lo hanno consacrato come il volto simbolo della kermesse. Pippo Baudo ha presentato e lanciato generazioni di cantanti, diventando lui stesso parte della storia della musica italiana. Non a caso il tormentone “l’ho inventato io” lo seguì per tutta la vita, riflesso dei tanti talenti scoperti e portati al successo.
Un uomo di cultura e di spettacolo
Baudo non è stato solo conduttore. Ha diretto il Teatro Stabile di Catania, ha ricoperto ruoli dirigenziali in Rai e si è cimentato anche a teatro con il musical di Garinei e Giovannini “L’uomo che inventò la televisione”. Sempre elegante e rassicurante, rimane il simbolo di una tv capace di essere popolare senza mai scadere nella banalità.
L’ultimo periodo e il riconoscimento ufficiale
Negli ultimi anni le apparizioni pubbliche erano rare, ma ogni volta Baudo sapeva trasmettere il calore e la forza che lo hanno reso unico. Nel 2021 il Presidente della Repubblica lo insignì del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, suggellando una carriera che resta patrimonio nazionale.
L’eredità di un gigante
Con la sua scomparsa si chiude un’epoca. Pippo Baudo resterà per sempre il maestro di cerimonie del piccolo schermo, l’uomo che ha trasformato la televisione in un rito collettivo e che ha saputo accompagnare milioni di italiani con la sua voce, i suoi sorrisi e la sua inconfondibile presenza scenica.











