In Italia, il soul e l’R&B non hanno mai davvero trovato casa: troppo americani per il mainstream, troppo laterali, intimi e sofisticati per un mercato veloce, dominato da playlist e ascolti mordi-e-fuggi. Ma oggi qualcosa si muove. E Khris – cantautrice e performer indipendente originaria di Cuneo – è una delle poche voci femminili che, senza imitare le grandi icone internazionali, sceglie di abitare l’R&B con una lingua, un’estetica e un’urgenza totalmente proprie.
Un’identità libera da logiche di mercato
Dopo anni trascorsi tra il circuito underground e il lavoro come corista e ballerina, l’artista piemontese dall’animo cosmopolita torna alla musica con un’identità precisa e libera da logiche algoritmiche.
Il suo primo EP, in arrivo nei prossimi mesi, raccoglie quattro brani già pubblicati – “Ali d’acciaio”, “Brucia il tempo”, “Diamante” e “Il disco gira” – che compongono un racconto unitario. Non si tratta di tentativi isolati, ma di un progetto che segna un posizionamento netto: portare il genere dentro la realtà italiana, con la voce di una donna che racconta sé stessa.
Quattro canzoni per raccontare la realtà di oggi
Nei suoi testi c’è la maternità che cambia tutto (“Ali d’acciaio”), l’ansia che stringe lo stomaco in un tempo sempre più veloce (“Brucia il tempo”), il coraggio delle donne e l’identità imperfetta che diventa cifra ed espressione personale (“Diamante”), e la voglia di ripartire quando tutto sembra fermo (“Il disco gira”).
Frammenti di vita trasformati in musica, in un momento in cui il pop nazionale oscilla tra TikTok e indie malinconico e dove l’R&B, a livello globale, è tornato centrale con artisti come SZA o Victoria Monét.
L’elemento che più definisce il percorso di Khris è la coerenza: quattro singoli che non nascono per aderire alle aspettative del mercato, ma per portare avanti un discorso.
L’R&B come linguaggio autentico
In Italia, sin dai primi 2000, l’R&B è stato spesso solo citazione marginale. Un registro preso in prestito: qualche riferimento sonoro, un’intonazione di matrice soul nei ritornelli, un beat che “fa black music” ma senza l’anima del genere. Raramente è stato adottato come linguaggio pieno, radicato, coerente.
Il risultato? Canzoni che suonano R&B, ma non parlano come l’R&B. Manca spesso il contenuto, il vissuto, l’urgenza di dire qualcosa con quel suono.
Khris fa un’altra scelta. Non prende in prestito nulla: adotta e vive quel linguaggio. Non lo usa come ornamento, ma come forma espressiva naturale, capace di raccontare in italiano emozioni, corpo, maternità, ansia, lentezza e imperfezione.
Le sue canzoni non fanno R&B, lo sono: nella struttura musicale, nella vocalità e nella funzione narrativa ed emozionale.
Un progetto indipendente e coeso
Il suo primo EP raccoglierà questi capitoli e li condurrà verso la loro compiutezza. Non tanto un debutto, quanto un posizionamento: la scelta di stare dentro un genere che in Italia non ha mai avuto casa, e di farlo con un’identità femminile e indipendente.
Indipendente come la squadra che ha seguito e curato tutti i suoi lavori: RKH Studio di Torino con Roberto Chetti, il producer Safe, Manuel Mosso alle registrazioni e master, la coreografa Lucrezia Rossi, le fotografie di Laura Atzeni.
Un collettivo che ha dato vita a un immaginario coerente fatto di movimento, introspezione e carattere.
«La mia musica è un rewind – dice Khris – un modo per fermarsi, ballare, respirare e riscoprire un po’ di semplicità.»
Una voce che colma un vuoto culturale
Il personaggio è tutto fuorché costruito: Khris non è un prodotto, è un processo. È cresciuta con Lauryn Hill, Beyoncé e Janet Jackson, ha lavorato nel circuito underground italiano, si è fermata quando il sistema non le permetteva di essere vera.
Oggi ha deciso di farsi sentire. Non per dimostrare qualcosa, ma per riprendersi il suo spazio.
Khris porta in Italia una voce femminile che colma un vuoto culturale. Non un revival, non un ricordo romanticizzato: un linguaggio per raccontare il presente, in italiano, con un’identità chiara e riconoscibile.
Non si allinea a mode o classifiche, le ignora consapevolmente. E in un momento in cui la musica italiana sembra aver perso le sue zone grigie – quelle dove si può essere fragili, dolci, complessi, non performanti – lei ne rivendica la centralità.
La mappa sonora di Khris: una narrazione in quattro atti
“Ali d’acciaio”, il brano più intimo. Scritto per la figlia, è un R&B contemporaneo ed elegante in cui la voce di Khris diventa lo spazio in cui la paura si trasforma in speranza. «Indosso ali d’acciaio, le terrò qui per te» canta, raccontando la forza di chi regge il mondo proteggendo chi ama.
“Brucia il tempo” è la sua dichiarazione più politica. Parla della società che corre, dei pensieri scritti senza pensare sui social, della mancanza di empatia. «Un secondo, un minuto, un’ora… al diavolo la fretta. Brucia il tempo sulla tua strada.» È un invito a prendersi tempo per capire cosa stiamo vivendo davvero.
“Diamante” mette al centro il tema della forza delle donne e dell’identità, con una scrittura limpida e affilata. «Lei è diamante, il colore rosso in un film bianco e nero.» È una dedica all’universo femminile, alla fragilità come valore, alla libertà di essere sé stessi anche quando si sbaglia.
“Il disco gira” chiude il cerchio e riapre il futuro. È una canzone sulla ripartenza, senza retorica. Il ritmo è contagioso, il messaggio netto: tornare a muoversi, a sentire, a credere nel proprio battito. «Il mio corpo si muove, è solo un’altra nota ma il disco gira»: un modo di stare al mondo.
Nei suoi brani c’è il calore delle produzioni anni 2000 e la consapevolezza di chi ha vissuto il silenzio e la fatica del ritorno. Khris non è un nome nuovo, ma è nuova la sua urgenza. Oggi, in un mercato musicale in cui tutto sembra già detto, sceglie la semplicità come tratto distintivo.
E in un Paese che spesso fatica a riconoscere l’R&B come linguaggio possibile, lo riporta dove deve stare: dentro la realtà, nelle storie comuni, nel cuore di chi ascolta.
«A volte la musica fa bene, altre fa male. Ma se smetti di sentirla, smetti anche di sentirti vivo.»
Biografia
Khris, al secolo Cristiana Tallone, è una cantautrice, ballerina e performer originaria di Cuneo, attiva nella scena R&B e pop dai primi anni Duemila.
Si avvicina alla musica fin da bambina attraverso la danza, per poi dedicarsi al canto a partire dai 13 anni.
Tra il 2005 e il 2010 fa parte di un gruppo R&B/Hip Hop italiano, esperienza che le permette di collaborare con diversi professionisti della scena.
Dopo un periodo di pausa, durante il quale lavora come ballerina, riprende il percorso musicale da solista, riportando in chiave contemporanea le sonorità R&B anni 2000 che hanno segnato la sua formazione.
Le sue influenze includono Lauryn Hill, Janet Jackson e Beyoncé.
Il suo stile fonde melodie calde e linee vocali incisive con testi che parlano di maternità, identità, ansia e libertà, con l’obiettivo di restituire autenticità in un contesto musicale spesso dominato da velocità e consumo.
Negli ultimi anni, grazie a un team stabile e a un lavoro costante in studio, ha consolidato il suo linguaggio musicale e avviato la produzione del suo primo EP.











