Via Spaccanapoli, ultimo piano di un appartamento: Giuseppe Acquaviva, il padrone di casa, è uno psichiatra che non esercita la professione- gli basta farlo sulla pelle dei suoi “folli “ fratelli, Gennara, Romualdo, Gabriella – ma distribuisce diagnosi, parla di abreazione, tra una tirata cabarettistica e un lazzo, tra una lirica e l’altra dettata al telefono o recitata al pubblico. Una cattedrale di bottiglie di plastica appare in scena, con un disegno luci che passa in rassegna tutti i colori pastello e il rosso fuoco prima della tragicommedia. Gabriella fa la macchinista di sala e dice:” Ma pecchè si sta all’oscuro? ”.Voilà !Si accende una luce scintillante verde smeraldo. Il padrone di casa offre un’acqua minerale del 1987: magnifica idea, molto originale. Comincia il leitmotiv del chiedere l’ora, del sincronizzare braccia, polsini e orologi: funziona tutto come il contrappunto in una partitura musicale. Atmosfere godottiane in salsa napoletana con accelerazioni prolungate e decelerazioni improvvise: la voce attoriale spinge sul gas, come una motoretta da cross durante uno slalom. Molto molto divertente la filippica di Giuseppe sul nome Fabrizio, che diventa suono, poi il verso del gatto che soffia: vocalizzi a scena aperta, a metà strada tra il pastiche letterario e parole in libertà. Finito il walzer delle sciagure eccoci sulla cresta di un mare calmo che fa palesare un lirismo onirico alla O’Neill. Poi citazioni a profusione: Terenzio, Sant’Agostino, Watzlawick, Freud – la sua Totem e Tabù- il tutto annaffiato da una Ferrarelle del 1970. Arriva a salutare i suoi tre fratelli anche Gabriella che nel frattempo ha subìto una profonda metamorfosi: parla in siciliano, fa il solitario con i santi e vede il fantasma del marito, pazza da legare anche lei, buon sangue non mente. Pezzo forte di Romualdo quando imita la vicina di casa, alla quale non ha il coraggio di chiedere la caffettiera. Intermezzo spassoso del povero Norberto- innamorato di Gabriella -che mette in scena un siparietto di opera lirica. E a proposito di tempo…alle diciotto è prevista la visita del medico: il dottore dell’Asl è un personaggio fumettistico che si muove in scena come un cartone animato di Bruno Bozzetto. Tragico umorismo da macchietta: quattro fratelli alienati dalla tecnologia, dall’automatismo, dalla meccanicità di questa epoca. Sono marionette consapevoli di finire nella spazzatura, con minor commovente poesia delle marionette nel film di Pasolini Che cosa sono le Nuvole. Metà uomini, metà marionette: si mette in scena la pazzia senza avere una soluzione, il veleno senza avere la medicina. Altro che Freud, come dice Giuseppe, altro che Totem e Tabù altro che ego: evitiamo di bruciare tra le pagine assieme al padre della psicoanalisi e restiamo nel nostro Sé.
Regia e scrittura di Ruggero Cappuccio- vincitore del Premio le Maschere 2016 come migliore autore e direttore del Napoli Teatro Festival- che in scena è portentoso, come gli altri.
Titoli di coda
Spaccanapoli Times
Scritto e diretto da Ruggero Cappuccio
Con
Ruggero Cappuccio Giuseppe Acquaviva
Giovanni Esposito Romualdo Acquaviva
E con
Giulio Cancelli Norberto Boito
Gea Martire Gabriella Acquaviva
Marina Sorrenti Gennara Acquaviva
E
Ciro Damiano Dottor Lorenzi
Scene Nicola Rubertelli
Costumi Carlo Poggioli
Aiuto regia e disegno luci Nadia Baldi
Letture sonore di Marco Betta da “La forza del destino” di Giuseppe Verdi
Foto di scena Marco Ghidelli
Produzione Teatro Stabile di Napoli
Teatro Eliseo
Da martedì 18 aprile a domenica 7 maggio 2017
Orario spettacoli:
martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 20.00
mercoledì e domenica ore 17.00
Biglietteria tel. 06.83510216
Giorni e orari: lun. 13 – 19, da martedì a sab 10.00 – 19.00, dom 10 – 17
Via Nazionale 183 – 00184 Roma
Biglietteria on-line www.teatroeliseo.com e www.vivaticket.it
Call center Vivaticket: 892234
Prezzi da 25 € a 40 €
Riduzioni e agevolazioni a norma di legge