La macchina da presa fissa il corpo livido e tumefatto di Lorraine (Charlize Theron) che fuoriesce da una vasca di acqua gelata: la luce diffusa bianca esalta il paesaggio avvolto nella nebbia londinese. La nitidezza dei primi piani contrasta con lo sfondo creando l’effetto “flou”. L’inquadratura centrale del film è volutamente marchiata da un raffinato bianco e nero-che mi ha ricordato Good Night and Good Luck regia di George Clooney – al quale si ritorna sempre, dopo un andirivieni di racconti analettici.
Il dialogo tra Lorraine- Theron con i suoi superiori Gray (Toby Jones) e l’agente Cia (John Goodman) si svolge in una stanza segreta: la macchina da presa esibisce, in un unico ambiente, diversi tipi d’inquadrature: dal campo totale, al primo piano alternato, al campo contro campo, creando una notevole dinamicità espressiva.
Berlino 1989.
Quando meno te lo aspetti, spunta la camminata di Lorraine- Theron (rimembranze di quella che rese celebre Charlize nello spot “Martini & Rosso”) in un vicolo fumante e sudicio di Berlino Ovest: la moda punk spopola tra la gioventù, prima della caduta del muro. Lorraine- Theron ha un compito da vera 007: scoprire chi ha fatto fuori un suo collega spia, infiltratosi tra le “linee nemiche”: spicca la data del 2 novembre 1989. L’ atomica bionda non può fidarsi di nessuno e dopo essere salita a bordo di un’automobile- in sottofondo il brano “Major Tom” di Peter Sciling- dispensa le sue prime esplosive botte da orbi agli avversari maschi: l’automobile impatta e si capovolge caracollando…pochi istanti e l’atomica bionda esce dall’abitacolo come se fosse niente, rimettendosi una scarpa rossa dal “chilometrico” tacco.
Lorraine-Theron picchia duro, molto più duro di Jason Bourne e James Bond messi assieme. Il perfido collega Percival (il bravissimo James Mc Avoy) dal canto suo raccoglie i cocci e trascina il corpo di un uomo mezzo morto. Poi si dilegua, spietato e cinico, perfino fine umorista, nonché seduttore da strapazzo: bello il movimento della cinepresa che ruota di 180° gradi, dal basso verso l’alto, dando l’effetto della visuale di Percival che, in amabile compagnia, si alza dal letto.
Dall’altra parte del muro, a Berlino Est, una delle spie più sanguinarie del film, mentre straparla di capitalisti nemici, ammazza a bastonate un giovanotto tremante- in sottofondo il brano”99-Luftballons “99 di Nena – per ottenere informazioni su di un certo Spyglass (Eddie Marsan).
Nello stesso locale di variegate luci psichedeliche Lorraine-Theron incontra prima la spia barbuta e sanguinaria, poi una giovane donna bruna che si fa chiamare Delphine (Sofia Boutella) ed è – come ben si vedrà-molto intraprendente: spia, poetessa o nessuno delle due?
Altro incarico per la nostra Lorraine :salvare Spyglass che sa a memoria una lista segreta di dati vitali per l’intelligence, facendolo passare dalla parte “occidentale” del muro.
La scena più sanguinosa di botte a ripetizioni- dove Lorraine- Theron rischia l’osso del collo- è una lunga sequenza di colpi tra la “bionda atomica” e un suo omologo maschio: il biondo forzuto sembra morto, poi, in perfetto stile “Terminator”, “resuscita”.
L’automobile dove sono asserragliati Lorraine-Theron e Spyglass finisce in acqua e qui, la citazione di Jason Bourne che finisce in acqua con la sua bella, ci sta tutta. Percival incastrerà Lorraine- Theron? Il finale non è scontato, anzi.
Il perfido Percival ha tempo di motteggiare con più di un colpo addosso…Un film di genere, comunque riuscito. Ottima la fotografia di Jonathan Sala.
La stella di Charlize Theron non brilla da sola ma brilla più forte.
Titoli di coda
Con: Charlize Theron, James McAvoy, Sofia Boutella, John Goodman, Toby Jones, Eddie Marsan, Daniel Bernhardt, James Faulkner, Jóhannes Haukur Jóhannesson, Roland Møller
Sceneggiatura: Kurt Johnstad
Fotografia: Jonathan Sela
Montaggio: Elísabet Ronaldsdóttir
Musiche: Tyler Bates
Regia: David Leitch
Distribuzione: Universal Pictures
Produzione: 87Eleven, Closed on Mondays Entertainment, Denver and Delilah Productions, Focus Features, Sierra / Affinity.
